La logica aristotelica
La logica aristotelica ha un ruolo trasversale rispetto alle scienze, perché, studiando le leggi del funzionamento del pensiero umano, analizza gli strumenti mentali attraverso cui affrontare un'indagine scientifica. Aristotele indica la logica con il termine "analitica", poiché il concetto vero e proprio di "logica" fu introdotto per la prima volta dagli stoici. Essa esamina in particolar modo il passaggio, in un ragionamento, da premesse conosciute e affidabili a una conclusione nuova e valida al fine di comporre il ragionamento stesso nei suoi elementi costituivi più semplici per valutarne la correttezza.
LE OPERE
Una raccolta di trattati denominata dal seguace di Aristotele Andronico Rodi come "Órganon", che significa "strumento", costituisce un insieme delle opere logiche.
La logica aristotelica viene in tal caso concepita come materia preparatoria finalizzata allo studio delle scienze e della filosofia, poiché studia la struttura del pensiero razionale per giungere alla verità e di conseguenza funge da base e strumento che regola l'arte del ragionare. Avendo lo scopo di cogliere la "verità" delle cose, essa si occupa principalmente dell'indagine dei ragionamenti scientifici che riflettono l'essere e pertanto si distingue dalla logica moderna per l'assenza di modelli astratti: non si tratta d una disciplina "formale" limitata alla sola "forma" del ragionamento, bensì tiene conto del significato di ogni termine e concetto. Logica e metafisica sono oltretutto strettamente correlate ed interdipendenti, in quanto la verità colta per mezzo del ragionamento è la realtà stessa tradotta in parole.
I CONCETTI
I concetti sono unità minime di ragionamento che esprimono la natura o "essenza" delle cose, ed essendo l'oggetto dei discorsi si uniscono o separano tramite varie proposizioni. Essi si caratterizzano per la loro "estensione", cui diede nome Aristotele, ovvero il fatto che possono riferirsi a un determinato numero di enti, come accade per esempio con le parole "città" o "albero". D'altra parte vi è l'intensione o comprensione dei concetti, ossia il loro significato.
Ogni concetto contiene in sé concetti particolari ed è contenuto a sua volta da un concetto più universale, dunque può essere un genere in base alle sue caratteristiche essenziali e intuitive cui si collocano delle specie, cioè ciò per cui un concetto si differisce da altri. Per tale ragione le specie hanno una maggiore intensione per via della molteplicità di caratteristiche e minore estensione, mentre il genere ha maggiore estensione perché riferibile a più soggetti ma minore intensione. La scala di concetti (o enti) è la seguente:
- sostanza prima: è la "specie infima" giacché non ha sotto di sé altre specie;
- l'individuo: massima intensione e minima estensione;
- le categorie: sono i "generi sommi", ossia modi generali per predicare l'essere delle cose.
LE PROPOSIZIONI
Una proposizione è costruita su un soggetto, nella metafisica aristotelica una sostanza, e un predicato, vale a dire le categorie dei vari modi di essere "accidentali". Le proposizioni possono essere negative, in cui si nega l'attribuzione di una determinata qualità al soggetto, oppure possono essere affermative: in entrambi i casi esse sono dichiarative o "apofantiche", dato che enunciano qualcosa della realtà ed introducono il problema della verità. Di quest'ultima si può parlare, difatti, esclusivamente in riferimento alle proposizioni anziché ai concetti. Le proposizioni dichiarative si contraddistinguono per i seguenti quattro termini fondamentali:
- il quantificatore;
- il termine soggetto;
- la copula;
- il termine predicato.
IL QUADRO LOGICO
Le proposizioni dichiarative sono organizzate all'interno di uno schema lasciatoci dai logici medievali che consente di individuare rapporti e differenze tra queste. In esso vengono anzitutto utilizzate alcune lettere dell'alfabeto come simbolo di ogni tipologia di proposizione, ovvero:
- A = prop. universali affermative;
- I = prop. particolari affermative;
- E = prop. universali negative;
- O = prop. particolari negative.
Il cosiddetto "quadrato degli opposti" è il seguente:
Quantità = universale / particolare
Qualità = positiva / negativa
In riferimento allo schema logico, due proposizioni sono tra loro contradditorie se differiscono per quantità e qualità, mentre invece sono contrarie se differenti per qualità ma identiche per quantità. La contraddizione riflette la forma più radicale di opposizione tra le proposizioni, dal momento una delle due proposizioni di tale tipologia dev'essere necessariamente vera e l'altra falsa.
Le proposizioni subcontrarie consistono in due proposizioni particolari con uguale quantità ma diversa qualità, d'altro canto le proposizioni subalterne hanno la medesima qualità ma differiscono nella quantità.
LA DIALETTICA
Secondo la visione aristotelica, la dialettica risulta in una scienza della discussione e della confutazione, ma non nella dimostrazione. Le premesse del sillogismo dialettico sono opinabili, ossia non sono né vere né necessarie, tuttavia possono essere giustificate per mezzo della dialettica.
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