Compito: Laboratorio dei testi - Platone

(Pag. 143) LABORATORIO DEI TESTI

L'IDEA DEL BENE

Comprensione e analisi

1) Perché il sole è definito "prole del bene"?

Il sole è definito come "prole del bene", perché creazione del Bene e pertanto permette, come quest'ultimo, di aprire gli occhi agli uomini, consentendo loro di vedere nitidamente ciò che, in mancanza di esso, altrimenti non potrebbero.

2) A che cosa allude Platone indicando "ciò che è illuminato dalla verità e dall'essere" come oggetto privilegiato dalla conoscenza dell'anima?

Indicando "ciò che è illuminato dalla verità e dall'essere" come oggetto privilegiato della conoscenza dell'anima, Platone allude al fatto che le cose appartenenti al mondo sensibile non siano conoscibili all'essere umano, tendendo a divenire parte del "non essere", dare origine a opinioni e dando prova di una conoscenza alquanto incerta e non invece assoluta.

3) Lessico e lingua

Platone per chiarire la natura del Bene ricorre a una similitudine. Sottolinea nel testo il passaggio in cui la presenta e spiegane il significato.

4) Interpretazione e riflessione

L'idea del bene costituisce il vertice del mondo reale, nel senso che ne rappresenta il "principio incondizionato", ciò che conferisce alle altre idee "l'essere e la sostanza". Alla luca del brano prova a commentare tale affermazione.


(Pag. 168 - 169)

LA FOLLIA AMOROSA E I SUOI EFFETTI SULL'ANIMA

Comprensione e analisi

1) Qual è il privilegio della Bellezza?

La Bellezza comporta il privilegio di funge agli uomini che ne colgono l'importanza in natura terrena da guida per permettere loro di effettuare un passaggio dall'armonia del sensibile, che comprende cioè il senso della vita, all'armonia (ovvero bellezza) ideale, vale a dire che include anche un'elevazione per quanto concerne l'immaginazione e i pensieri. In aggiunta a ciò, la Bellezza gode del privilegio di essere allo stesso tempo la più percepibile ai sensi degli uomini e la più amabile e ammirabile tra tutte le altre bellezze esistenti.

2) Come si comportano gli uomini che non sono in grado di elevarsi alla bellezza ideale?

Gli uomini che non sono in grado di elevarsi alla bellezza ideale si comportano come delle bestie, inseguendo senza né pudore né riserva i propri desideri e piaceri sulla base dei loro istinti primordiali contro la natura.

3) Chi è colui che rabbrividisce al cospetto della bellezza?

Colui che rabbrividisce al cospetto della bellezza consiste in un essere umano caratterizzato dall'animo non corrotto e distinto dagli altri per aver potuto osservare la Bellezza in tutta la sua maestosità.

Lessico e lingua

4) Per spiegare il desiderio di elevazione che l'anima prova di fronte alla bellezza sensibile, Platone utilizza alcune figure retoriche. Individuale e spiegane il significato.

Per spiegare il desiderio di elevazione che l'anima prova di fronte alla bellezza sensibile, Platone utilizza le seguenti figure retoriche:

5) Che cosa si intende con l'espressione "fiume di desiderio"?

Con l'espressione "fiume del desiderio" si indica il momento in cui le particelle e gli affluivi del corpo di un giovane vengono emessi e trasmessi all'uomo nella sua venerazione, scorrendo dentro di lui. Nutrendosene e riscaldandosene, l'effetto dell'affanno cederà e l'individuo potrà finalmente gioire.


(Pag. 188 - 189)

LA CAVERNA E IL PRIGIONIERO LIBERATO


Comprensione e analisi

1) Che cosa possono vedere i prigionieri incatenati?

I prigionieri incatenati possono vedere i propri compagni e le ombre create dalla proiezione delle diverse statue e oggetti tramite il fuoco sulla parete della caverna.

2) Perché il prigioniero liberato non può guardare direttamente e immediatamente gli oggetti reali ma deve prima soffermarsi sui loro riflessi?

Il prigioniero liberato non può guardare direttamente e immediatamente gli oggetti reali ma deve prima soffermarsi sui loro riflessi, poiché, una volta giunto nel mondo esterno, non potrà che dubitare che le cose viste corrispondano effettivamente alla realtà. Per tale motivo dovrà in primo luogo contemplare ciò che più si avvicina a quanto ebbe modo di osservare nella caverna, e pertanto si focalizzerà prima sulle ombre e sui riflessi nell'acqua.

3) Lessico e lingua

Il mito della caverna è un'allegoria. Spiega in che cosa consiste tale figura retorica e in che senso viene utilizzata da Platone.

Il mito della caverna consiste nella spiegazione del percorso che il filosofo, in tal caso raffigurato nelle vesti del prigioniero liberato, compie dall'ignoranza e dalle limitate conoscenze imposte dalla società per giungere successivamente a una progressiva acquisizione della verità ed essenza delle cose. Ciò gli consentirà quindi di aprire gli occhi e, seppur inizialmente titubante, di convincersi oltretutto dell'importanza di "salvare" i propri compagni dall'oscurità, ovvero dall'ignoranza e dalle menzogne che inconsapevolmente appresero sin dalla nascita.


(Pag. 190 - 191)

IL RITORNO NELLA CAVERNA

Comprensione e analisi

1) Perché il prigioniero ritornato nella caverna sarebbe oggetto di derisione?

Il prigioniero ritornato nella caverna sarebbe oggetto di derisione, perché, essendosi a tal punto adattato all'abbagliante luce solare, rientrando nell'oscurità del luogo cui era vissuto in precedenza i suoi occhi arduamente potrebbero ritornare al proprio stato inizialmente "normale". Il prigioniero liberato verrà dunque schernito per i suoi occhi danneggiati, ed essendo nella visione dei compagni sinistrato, essi non potrebbero conseguentemente convincersi degli "effetti positivi" a cui l'uscita dalla caverna contribuirebbe.

2) Che cosa deve aver contemplato <<chi vuole condursi saggiamente in privato o in pubblico>>?

<<Chi vuole condursi saggiamente in privato o in pubblico>> deve aver contemplato, nella tappa della conoscenza filosofica, il Bene in qualità di idea perfetta ed eterna.

3) Perché bisogna guardare con rispetto coloro che appaiono "turbati" nell'anima?

Bisogna guardare con rispetto coloro che appaiono "turbati" nell'anima, perché essi non potrebbero solamente mancare di educazione e risorse, ma all'opposto potrebbero persino essere dotati di una conoscenza superiore in considerazione delle cose e idee spirituali ispezionate nel corso del tempo.

4) Lessico e lingua

A quale figura retorica può essere ricondotta l'espressione "avere gli occhi pieni di tenebre"? Qual è il suo significato nella prospettiva platonica.

L'espressione "avere gli occhi pieni di tenebre" può essere ricondotta a una metafora secondo la quale, nel rispetto della prospettiva platonica, la visione di un uomo sarebbe corrotta e limitata alla sola visione dell'apparenza delle cose.

5) Interpretazione e riflessione

Nel brano Platone descrive la difficile esperienza del prigioniero che ritorna nella caverna dopo aver contemplato il mondo reale illuminato dal sole. Chiarisci il significato civile e politico di questa allegoria.

La difficile esperienza del prigioniero che ritorna nella caverna dopo aver contemplato il mondo reale illuminato dal sole esplica il fatto che, essendo nato in una società corrotta che impone una versione ristretta e inoltre "alterata" della realtà circostante, un individuo non avrebbe l'opportunità di porsi domande, uscire dagli schemi e studiare il mondo con nuovi occhi, comprendendone la natura veritiera e coinvolgendo in conclusione anche gli altri concittadini nell'apprensione delle nuove conoscenze ed idee. 




 

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