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La logica aristotelica

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La logica aristotelica ha un ruolo trasversale rispetto alle scienze, perché, studiando le leggi del funzionamento del pensiero umano, analizza gli strumenti mentali attraverso cui affrontare un'indagine scientifica. Aristotele indica la logica con il termine " analitica ", poiché il concetto vero e proprio di "logica" fu introdotto per la prima volta dagli stoici. Essa esamina in particolar modo il passaggio, in un ragionamento, da premesse conosciute e affidabili a una conclusione nuova e valida al fine di comporre il ragionamento stesso nei suoi elementi costituivi più semplici per valutarne la correttezza. LE OPERE Una raccolta di trattati denominata dal seguace di Aristotele Andronico Rodi come " Órganon ", che significa "strumento", costituisce un insieme delle opere logiche. La logica aristotelica viene in tal caso concepita come materia preparatoria finalizzata allo studio delle scienze e della filosofia, poiché studia la struttura de

Compito: Risposte - Aristotele

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(Pag. 240) LA METAFISICA   1)  In che senso quella di Aristotele può essere definita una metafisica "realista"? La metafisica di Aristotele potrebbe essere definita in qualità di una metafisica "realista", poiché parte dalle cose per giungere alla formulazione delle idee ed implica la rivalutazione della sensibilità degli organi di senso per percepire le cose stesse. 2) Quali sono i modi fondamentali di darsi dell'essere? I modi fondamentali di darsi dell'essere sono dieci: la prima coincide con "l'essere dell'ente" ed è la sostanza, mentre invece i restanti si definiscono "modi di essere" e sono la qualità, la relazione, il luogo, il tempo, l'agire, il patire, lo stato e la situazione. (Pag. 244) L'ATTO E LA POTENZA 1) Che cosa sono le sostanze dal punto di vista logico e ontologico? Dal punto di vista logico, le sostanze sono i soggetti logici con la funzione di reggere vari predicati per mezzo di un percorso conoscitiv

Aristotele

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Aristotele è considerato uno dei massimi pensatori di tutti i tempi, avendo redatto la prima formulazione delle leggi della logica e avendo in particolar modo attribuito il ruolo della conoscenza filosofica alla conoscenza disinteressata della realtà in tutte le sue diverse sfaccettature anziché collocarla in ambito esclusivamente politico. In aggiunta,  egli elaborò gran parte del lessico e delle categorie fondamentali  relative  al pensiero occidentale e  contribuì oltretutto  all'introduzione di maggiori ricerche in ambito biologico. Si presume che il suo interesse nei confronti delle scienze naturali e della biologia sia nato da un'eredità culturale, in quanto la sua famiglia si caratterizzava per la tradizione scientifica, principalmente perché il padre Nicomano fu medico presso la corte di re Amita III di Macedonia. Nonostante la sua formazione avvenuta alla scuola di Platone, il suo coinvolgimento nella politica risultava minore rispetto a quest'ultimo IL LICEO A se

Compito: Verifica delle conoscenze - Platone

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(Pag. 208 - 211) LA TEORIA DELLE IDEE Quesiti a scelta multipla 1) La <<seconda navigazione>> rappresenta per Platone: b - il percorso di ricerca condotto autonomamente dopo lo studio dei filosofi naturalisti Motiva la risposta : La <<prima navigazione>> consiste, secondo Platone, nella ricerca per mezzo di spiegazioni esclusivamente naturalistiche dei fenomeni, e, a seguito della delusione che ne deriva, ne intraprenderà una seconda, giungendo, tramite le proprie forze, alla scoperta del mondo intellegibile delle idee. 2) Quale, tra le seguenti affermazioni, corrisponde alla concezione platonica delle idee? b - le idee sono forgiare dalla nostra mente Motiva la risposta : Le idee sono forgiare dalla nostra mente in quanto possono essere colte solamente tramite strumenti razionali, differendosi, dunque, dal mondo sensibile delle cose materiali. 3) Al vertice della gerarchia delle idee vi è quella suprema del Bene. Tale idea rappresenta: b - la causa universale

La cosmologia e il fondamento delle leggi

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IL COSMO All'interno del "Timeo delle Leggi", Platone si interroga sul bisogno di unità ed ordine dal punto di vista della cosmologia: secondo la sua visione, l'universo sarebbe infatti armonioso e avvolto dalle braccia protettive di una grande e intelligente divinità che designa come "anima del mondo". Il cosmo è inoltre inferiore al mondo delle idee, seppur ne costituisce un riflesso, dunque si attenua a separazione tra il mondo ideale e quello naturale perché la creazione del mondo fisico è basata sul modello eterno. Il Timeo fu  uno dei dialoghi di Platone più studiati e commentati nell'antichità fino al Medioevo e  consiste nella narrazione e spiegazione dell'origine dell'universo tramite una descrizione altamente probabile e mitologica anziché scientifica e rigorosa del mondo fisico. Riferendosi alle idee stabili e immutabili, egli afferma che il mondo era inizialmente solamente " chora ", ovvero un'insieme di materia in conti

Il mito della caverna

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Trascrivendo, correggendo ed ideando contenuto dei miti, Platone elabora un proprio mito, il " mito platonico ", di cui individua una duplice funzione: un ruolo  didattico : la comunicazione più accessibile e intuitiva delle dottrine particolarmente complesse e difficoltose; un ruolo  filosofico : l'allusione a realtà che superino i limiti dell'indagine razionale, che egli non riesce tuttavia a dimostrare tramite la riflessione filosofica, per supportare la trattazione di grandi temi metafisici. In mancanza della riflessione razionale, il mito le viene in soccorso con la sapienza tradizionale. Nonostante il linguaggio filosofico e quello del mito possano essere arduamente distinguibili, la  suggestione  del platonismo ne favorì l'ampia diffusione. IL MITO DELLA CAVERNA Il cosiddetto "mito della caverna", riportato nel II libro della "Repubblica" di Platone, espone il percorso conoscitivo che l'uomo deve sforzarsi di compiere al fine di ragg

Compito: Laboratorio dei testi - Platone

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(Pag. 143) LABORATORIO DEI TESTI L'IDEA DEL BENE Comprensione e analisi 1)  Perché il sole è definito "prole del bene"? Il sole è definito come "prole del bene", perché creazione del Bene e pertanto permette, come quest'ultimo, di aprire gli occhi agli uomini, consentendo loro di vedere nitidamente ciò che, in mancanza di esso, altrimenti non potrebbero. 2)  A che cosa allude Platone indicando "ciò che è illuminato dalla verità e dall'essere" come oggetto privilegiato dalla conoscenza dell'anima? Indicando "ciò che è illuminato dalla verità e dall'essere" come oggetto privilegiato della conoscenza dell'anima, Platone allude al fatto che le cose appartenenti al mondo sensibile non siano conoscibili all'essere umano, tendendo a divenire parte del "non essere", dare origine a opinioni e dando prova di una conoscenza alquanto incerta e non invece assoluta. 3) Lessico e lingua Platone per chiarire la natura del Be